Performance presso Chanel, Galleria San Federico, Torino, 2015
(commento musicale d'introduzione: "La vie en rose")
Narratore: "La moda passa, lo stile resta", così Gabrielle Bonheur Chanel, conosciuta con lo pseudonimo di Coco Chanel, riferendosi alla fugacità delle varie mode nel corso dei secoli.
E la storia dei profumi non fa che confermare l'assioma della grande stilista francese, come avremo modo di vedere in questo breve excursus storico che andiamo a presentarvi.
1° Minuto – Egitto
(commento musicale d'introduzione: "Song of the Pharaohs")
(azione scenica: gli attori si mettono di profilo)
Narratore: Il profumo è legato indissolubilmente alla civiltà egizia.
(commento musicale d'introduzione: "Song of the Pharaohs")
(azione scenica: gli attori imitano due mummie, questa volta frontalmente)
Serve da intermediario fra l’uomo e gli dei. E’ nato nei templi, è presente in tutti i rituali: purifica, partecipa a ogni tappa della vita umana, del contatto con le divinità, dei riti dell’imbalsamazione dei defunti.
(azione scenica: un attore-mummia si sveglia e comincia un rituale di purificazione sottoponendo dei bastoncini d’incenso sotto il naso dell’altro)
Gli Egizi utilizzano degli aromi che favoriscono l’elevazione dell’anima: resina di terebinto, olibano, galbano, laudano, mirra.
(azione scenica: pulizia delle statue. Gli attori, in posizione di profilo)
Oli profumati, unguenti e belletti partecipano ugualmente al rito: ogni mattina i sacerdoti procedono alla pulizia delle statue divine poi ungono e imbellettano il loro viso.
(azione scenica: imbalsamazione, tutto sempre di profilo)
Attraverso queste offerte, gli Egizi si assicurano la protezione degli dei per il loro passaggio nell'aldilà che necessita del mantenimento dell’integrità del corpo. Questa credenza è alla base della pratica dell’imbalsamazione che conserva intatto il corpo grazie a sostanze imputrescibili e profumate.
2° Minuto – L'Estremo Oriente
(commento musicale: un’appropriata musica tradizionale giapponese di tono “zen”, che resta di sottofondo durante tutta la narrazione, a volume più basso)
(azione scenica: gli attori prendono una tipica attitudine orientale)
Narratore: Rimasto per secoli ai confini del mondo conosciuto, per tutti gli europei l’Estremo Oriente ha sempre rappresentato un luogo misterioso e affascinante, fonte di meraviglie di ogni genere: dagli aromi ai fiori, alle sete e alle merci più preziose.
La storia dello stretto rapporto tra profumi, aromi, fiori e cultura orientale giunge a noi attraverso miti, rituali, cerimonie e leggende di grande poesia e suggestione, quali la cerimonia del Koh-do.
Il Koh-do è una cerimonia giapponese incentrata sull'incenso, conosciuta come "il senso dell’incenso" o "apprezzamento dell’incenso" o anche “la via dell’incenso”.
(azione scenica: mentre il narratore prosegue. gli attori mettono in scena la cerimonia)
Il komoto, ovvero l'officiante,
(azione scenica: gli officianti si salutano)
aspira due volte e passa la coppa alla sua sinistra:
(azione scenica: gli officianti mimano il passaggio della coppa)
la tazza con l'incenso fa il giro intorno alla stanza, ogni persona che aspira l'aroma del legno annota su un foglio tutte le caratteristiche distintive e le sue impressioni sui vari incensi presentati, ricavandone quindi un giudizio sintetico espresso nella forma tradizionale epigrammatica dell' haiku.
Primo Officiante:
Nessuno potrà
vedermi né chiedermi
qualcosa – In sogno
come aroma verrò
da te stanotte,
non chiudere la porta del sogno.
Secondo Officiante:
Dolmo poco la notte,
a Loma non vernile lompe le pale.
Io fla le nuvole
palacadute non si aple.
3° Minuto – Il Medioevo
(commento musicale: musica antica medievale)
(azione scenica: sulla musica un attore veste l’altro trasformandolo in Dante Alighieri, aggiustandogli in testa una maglia vermiglia fissandolo con una corona d’alloro)
Dante Alighieri:
E quale, annunziatrice de li albori,
l'aura di maggio movesi e olezza,
tutta impregnata da l'erba e da' fiori.
(azione scenica: un attore asperge Dante di freschissima aura profumata)
Tosto che fu là dove l'erbe sono
bagnate già da l'onde del bel fiume,
di levar li occhi suoi mi fece dono.
(commento musicale: “Profumo d'arancio”, Angelo Branduardi)
Narratore: Malgrado le suggestioni olfattive e i frequenti richiami danteschi ad aspergere per il mondo un dolce stil novo, nel Medioevo l'uso dei profumi in Europa decadde, poi con il Rinascimento, grazie alle ricerche scientifiche, l’arte della profumeria progredisce considerevolmente.
4° Minuto – Il Rinascimento
Narratore: La chimica sostituisce l’alchimia e migliora la distillazione e la qualità delle essenze.
(segue commento musicale: “Profumo d'arancio”, Angelo Branduardi)
(azione scenica: viene spruzzato succo d’arancio)
(azione scenica: tentativo di pulire rifiutato)
Una certa ostilità si sviluppa nei confronti dei bagni.
(azione scenica: acqua spruzzata e pruriti da contaminazione)
Si pensa che l’acqua sia un veicolo di contagio.
(azione scenica: una spazzola di legno sostituisce l’acqua)
Ci si lava sempre meno.
L’apparenza comincia a giocare un ruolo più importante della pulizia in se’. Gli aromi prendono il posto dell’igiene per nascondere la sporcizia e vincere i cattivi odori.
Si profuma ogni cosa: vi sono…
René Le Florentin: Polveri alla violetta…per pulire la capigliatura, acque cosmetiche alla cannella…per abbellire la pelle, sciacqui profumati…allo zenzero…per profumare l’alito.
Narratore: Persino guanti profumati: nel 1582 si costituisce lo statuto dei profumieri guantai:
(azione scenica: René Le Florentin propone a un nobile d’ indossare una sua nuovissima creazione, il guanto profumato)
René Le Florentin: Monsieur Du Souffle, un cadeau pour vous: gradisca indossare una mia novissima creazione, mon exclusive gant parfumé.
Marchese Du Souffle: (alitando in faccia al profumiere) Mais oui, d’aaaaa…ccord!
René Le Florentin: Monsieur le Marquis, vous avez, come dire, un alito alquanto importante. (vacilla, quindi consegna il guanto)
(azione scenica: il Duca indossa il guanto, volta una pagina del copione, quindi, avvelenato, stramazza al suolo. René Le Florentin sghignazza malignamente in tralice)
(commento musicale: “Valzer dei Fiori”, Pëtr Il'ic Cajkovskij)
Narratore: Come René Le Florentin, il profumiere di Caterina de’ Medici, sospettato di aver avvelenato i guanti del Marchese Du Souffle.
5° Minuto – l’Evo Moderno
Narratore: (mentre fa annusare una boccetta d’acqua di Colonia, e l’attore che impersonava il Duca si rianima)
"L’Aqua Mirabilis è un controveleno contro l’aria mefitica e la peste, guarisce dai battiti di cuore, impedisce malattie cutanee, risana dalle costipazioni del fegato, della milza e degli intestini, caccia le coliche, guarisce la cancrena, male di denti, scorbuto, calcoli biliari, renella, podagra etc..."
Così nacque l’acqua di Colonia, l’aqua mirabilis, acqua miracolosa, come abbiamo visto.
(segue commento musicale: “Valzer dei Fiori”, Pëtr Il'ic Cajkovskij)
Ma proposito di resurrezioni, è proprio il secolo del Risorgimento, il XIX°, che vede la trasformazione delle profumerie da semplici attività artigianali - spesso confinate nel retrobottega delle barberie – a vere e proprie Case di Profumo che diffondono i loro prodotti sul territorio nazionale ed estero.
Nasce così la profumeria moderna, una vera e propria rivoluzione olfattiva.
I creatori della moda si lanciano in una grande avventura creativa e commerciale: l’arte degli aromi assurge alla dignità artistica che merita, come testimoniano finalmente alcuni aforismi di grandi griffe della cultura.
(gli attori ballano il valzer e recitano gli aforismi sul commento musicale: “Valzer dei Fiori”, Pëtr Il'ic Cajkovskij)
Primo Aforista:
“Che cosa c'è in un nome? Quel che noi chiamiamo col nome di rosa, anche se lo chiamassimo d'un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo.”
(William Shakespeare, "Romeo e Giulietta", ca. 1596)
Secondo Aforista:
“Una donna senza profumo è una donna senza avvenire”
(Coco Chanel)
Terzo Aforista:
“Una rosa non ha bisogno di predicare. Si limita a diffondere il proprio profumo.”
(Mahatma Gandhi)
Primo Aforista:
“Gli Dei creano gli odori, gli uomini fabbricano i profumi.”
(Jean Giono)
Secondo Aforista:
“Quando penso a lei, sento l’odore della pipa di suo marito.”
(Leo Longanesi, 1957)
Terzo Aforista:
“Se son rose sfioriranno.”
(Marcello Marchesi)
Primo Aforista:
“Acqua azzurra, acqua chiara, dalle mani posso finalmente bere.”
(Mogol, "Acqua azzurra", ca. 1972)